giovedì 22 gennaio 2015

"Hypnerotomachia" – Inior (Ita)

Progetto con base a Roma in piedi dal 2013 grazie al polistrumentista Marco Berlenghini ed al cantante Flavio Stazi, gli "Inior" si mettono in evidenza con questo lavoro notevolissimo.
Con "Hypnerotomachia" il progressive italiano batte un bel colpo.
L'album, che si sviluppa secondo una linea concettuale legata al sogno e all'amore, si apre con la bellissima "The paper ship", traccia quasi totalmente strumentale, interrotta a metà dalle sole due strofe cantate.
Priva di apporto vocale "Mu.S.E.", brano breve dai forti richiami allo stile di Steve Hackett e dei suoi Genesis.
Si passa così al pezzo più lungo e complesso, "Stain of steel", dalla netta inclinazione prog-metal.
Saggiamente intervallati da tracce-interludio come "Wornout", "Starslave" e la psichedelica "Resilient", vengono incastonati brani sostanziosi come "From blue to red" e "INI.OR".
"Dust" chiude la track-list con un'atmosfera decisamente disimpegnata.

Nel complesso un suono ineccepibile e curato, pur nella varietà delle prospettive musicali adottate, con l'unico limite di una sezione vocale sviluppata in un inglese del tutto innaturale. È probabile che dei testi in italiano avrebbero potuto rendere di più in termini di interpretazione, rendendo più coeso l'intero lavoro.

"Hypnerotomachia" è disponibile su Spotify.

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