martedì 18 febbraio 2014

"Nero in metastasi" – Cripple Bastards (Ita)

È finalmente arrivato il sesto album di una delle band italiane ad aver ottenuto, con una dura gavetta e una lunga militanza, la maggiore visibilità nel complesso panorama metal internazionale. Nero in metastasi non delude alcuna delle aspettative riguardo ai piemontesi Cripple Bastards.
Diciotto tracce tiratissime, che vanno dagli oltre otto minuti di "Splendore e Tenebra" ai sette secondi di "Morti asintomatiche", che chiudono la track-list.
Un album musicalmente ineccepibile, con una linea ritmica imponente come sempre, aperto dall'intro strumentale di "Malato terminale"; notevolissime, di seguito, "Strage di ostacoli", "Lapide rimossa", "Occhi trapiantati", "Anima in disgregazione", insomma tanta tanta roba.
La scelta, rinnovata, di scrivere in italiano è coraggiosa soprattutto perché l'inglese, universalmente usato ed abusato, permette alle band anche non anglofone un distacco linguistico che rende sempre meno pesante la digestione di certe tematiche.
Invece i CB non lesinano, almeno a noi che (leggendo) possiamo capirli, il carico di violenza verbale dei loro testi. D'altronde hanno spesso precisato di voler dare alla propria musica una valenza culturale riconoscibile, orientandosi – anche stavolta, tra l'altro – alle metafore della malattia, del dolore, della morte come spunto di riflessione per lanciare una critica forte alla società contemporanea, senza farsi mancare la polemica verso la voracità della cosiddetta industria discografica (cfr. "Promo-parassita").

Full-lenght disponibile su Spotify.

Nessun commento:

Posta un commento